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Gay & Bisex

PRIMA VOLTA SPIAGGIA PARTE 1


di Membro VIP di Annunci69.it ANDROMEDA1965
24.02.2023    |    556    |    0 8.0
"Mi feci coraggio ed uscendo dall’acqua salii le dune, alla ricerca di quel tarzan nascosto nella foresta, ebbi molta difficoltà a rintracciarlo in quanto si..."
Un saluto a voi tutti, riprendo dai precedenti RACCONTI (1 – 8)
Da ragazzino, come in tutte le famiglie, si andava in vacanza insieme e come sempre stesso mare e stessa spiaggia non si cambiava mai. Ricordi di gioventù mi portano intorno ai 15-16 anni, gli ormoni iniziavano a farsi sentire ed ogni occasione che si presentava era buona per stimolare quel erotismo che solo a quella età puoi conoscere. Come detto prima, quell’estate la passammo nella solita spiaggia pugliese, ormai tutti si conoscevano, i genitori che chiacchieravano o giocavano a carte mentre noi ragazzini ci si divertiva in tutti i modi possibili data la giovane età. Ormai stanco della solita routine quotidiana iniziai ad esplorare altre spiagge adiacenti al nostro lido, in effetti a seguire vi erano altri 4 stabilimenti balneari e poi iniziava la spiaggia libera, che rimaneva meno larga rispetto alle altre a causa delle dune di sabbia che poi finivano in una fitta macchia mediterranea. Un giorno durante il mio girovagare notai nell’ultimo lido del movimento sospetto, un ragazzo molto ben fatto e con fisico atletico dopo essere entrato in una cabina dello stabilimento lasciava la porta aperta come ad aspettare qualcuno. Poco dopo arrivò una ragazza anche lei molto bella e si chiusero dentro, la mia fantasia e curiosità mi spinsero ad avvicinarmi a quell’alcova per cercare di conoscere i loro intenti, purtroppo non potevo vedere nulla, ma sentivo solo gemiti e rumorini provenienti da un rapporto orale e poi suoni di una sicura penetrazione, io ero molto eccitato e mi toccavo da sopra il costume da bagno, la posizione era molto defilata e pertanto ero convinto di non essere osservato da nessuno. Non ci volle molto per sentire i gemiti e gridolini finali che portarono al godimento di entrambi, io avevo il cazzo duro, purtroppo mi accorsi che i miei slip si erano bagnati di liquido precom e pertanto non potevo ripassare tra tutta quella gente, inoltre notai un signore sulla cinquantina che mi stava puntando con il suo sguardo. Preso dal panico mi allontanai nella vicina spiaggia libera e poco frequentata, in modo da potermi fare un bagno e nascondere le macchioline sul costume, mentre camminavo notai il tizio che con aria indifferente mi seguiva, ero nel panico più totale e non sapevo cosa fare, fino a quando lui interruppe l’inseguimento e si sedette sul bagnasciuga. Mi rincuorai ed iniziai ad essere più tranquillo, così fermandomi a debita distanza entrai finalmente in acqua per bagnarmi e nascondere la postuma eccitazione. Il posto era poco frequentato e tra i pochi bagnanti presenti vi erano decine di metri di distanza, con fare non sospetto iniziai a scrutare il cinquantenne, era moro, di statura medio bassa, abbastanza in carne (specie pancia, fianchi e cosce) e molto peloso, insomma non un adone ma il tipico operaio, padre di famiglia ed abitante del luogo. Lui notò che durante il mio bagno lo stavo analizzando, allora si spostò di qualche metro per avvicinarsi e mettersi più in bella mostra (per quello che poteva), io non avevo esperienze bsx e neanche le immaginavo data la mia giovane età, poi potevo essere tranquillamente suo figlio se non addirittura lui mio nonno. Continuando ad osservarmi iniziò a toccarsi il pisello, la cosa inaspettatamente mi piacque anche se non sapevo cosa fare, lui sicuramente molto esperto e capendo la mia giovane ed ingenua titubanza, tirò fuori da un lato degli slip da mare la sua proboscide, vedevo qualcosa di grosso e mai visto prima, ma vuoi per la distanza nonché per la forte peluria non riuscii a ben definirne i contorni. Dopo pochi minuti si ricompose ed attento a non essere osservato dagli altri bagnanti salì le dune e sparì nella vegetazione, rimasi molto addolorato e risentito, non capivo il perché di quell’allontanamento. Mi feci coraggio ed uscendo dall’acqua salii le dune, alla ricerca di quel tarzan nascosto nella foresta, ebbi molta difficoltà a rintracciarlo in quanto si era addentrato abbastanza quasi a volersi garantire un posto in assoluta privacy. Eccolo finalmente trovato, in piedi tra i cespugli, vedevo purtroppo solo dal petto in su, notavo un movimento delle braccia ma non avevo alcuna visuale, lui mi vide e si mise in una posizione visiva più favorevole nei miei confronti. Continuava a strusciarsi la mano sugli slip, lateralmente belli gonfi, eravamo a pochi metri di distanza e ormai quello che vedevo non era più pura immaginazione, capendo il mio sguardo di ammirazione e sicuramente fiero della sua dotazione, iniziò a far fare capolino dagli slip la grossa cappella di un colore quasi violaceo, continuando sempre a massaggiarsi. Mi vide vistosamente deglutire a causa della forte eccitazione e ne approfittò immediatamente per tirar fuori quel ben di dio dal fianco degli slip, per me era una cosa mostruosa, scura, nodosa, grossa, larga e lunga, poi la sua mano che ci scivolava sopra era una sensazione paradisiaca. A quel punto lui ritornò tra i cespugli, sicuramente avevo già visto abbastanza e la decisione, vista la mia gioventù, doveva essere solo mia, facendomi tanto coraggio mi avvicinai a quell’anfratto tra i cespugli rimanendo ad osservarlo a non più di due metri. Senza dire alcuna parola si tolse il costume rimanendo con la nerchia in piena erezione, leggermente ripiegata su se stessa e tendente da un lato, ma date le eccelse dimensioni sembrava svettare come un grosso travetto di cemento armato. Ne ero affascinato, e lui finalmente mi parlò dicendomi “mai vista una cosa del genere?” ed io quasi balbettando gli risposi di no, mi chiese di avvicinarmi tanto non mordeva e di nasconderci meglio tra le piante. Ormai guardavo solo il suo attrezzo con gli occhi sgranati e lui capendo il mio stato di eccitazione mi chiese l’età, alla mia risposta rimase titubante e fece un passo indietro, sicuramente non pensava fossi così ragazzino, alla mossa di piegarsi per rimettere su gli slip furtivamente allungai la mano e lo toccai. Lui rimase sbalordito della mia intraprendenza, e tornando sui suoi passi mi chiese se volevo accarezzarlo, io maldestramente e senza alcuna esperienza iniziai a tastarlo e niente più, mi disse che se volevo sarebbe stato il mio maestro e compagno di giochi. Mi guidò con la sua mano su quell’asta di carne, me la fece far scivolare lentamente su e giù, era durissima e pulsava, notai la grossa cappella bagnata e lui sempre guidandomi con le sue mani esperte mi faceva scivolare la pelle fino a richiudere il glande, dicendomi che con quel liquido la pelle sul cazzo sarebbe scivolata più facilmente. Seguivo i suoi dettami come un automa, ero totalmente in estasi, mi portò l’altra mano ad accarezzargli le palle grosse e turgide ricoperte di folta peluria, gradiva molto i miei tocchi, mi disse di scendere con la mano sotto le palle e fino allo scroto, non capendo, esordì con un “arriva fino al mio buco del culo”. La sua eccitazione era alle stelle, mi chiese di accelerare il ritmo della mano, ma non soddisfatto racchiuse la sua mano stringendo la mia, così da guidare lui, divaricò le gambe e flettendole leggermente mi disse che stava per godere, i suoi mugolii aumentarono come i colpi di reni possenti che finivano nella mia mano, per una mia svista e incapacità con l’altra mano finii con mettergli quasi un dito nel culo, lui si inarcò brutalmente e venne con violenti ed abbondanti getti di sborra che finirono sulla mia mano, pancia e costumino da mare, grugniva come un maiale mentre continuava a schizzarmi addosso. Rimase pienamente soddisfatto di quella prima volta e ci tuffammo in acqua per ripulirci e rinfrancarci, chiedendomi se potevamo rivederci nei giorni seguenti e tenuto conto che le vacanze per me e la mia famiglia erano appena iniziate mentre lui abitava lì in zona, sicuramente la cosa sarebbe stata fattibile. Ritornammo separatamente ai nostri lidi, lui avanti ed io indietro, vidi il suo ombrellone, appena arrivato baciò in bocca con molta veemenza la moglie, sicuramente ancora molto eccitato, magari l’avrebbe scopata innanzi a tutti e poi si mise a giocare a pallone con i suoi figli, miei coetanei. Arrivai al mio lido dove invece regnava la monotonia e consuetudine, per fortuna nessuno si accorse del mio allontanamento e così trascorse la giornata di mare. Il giorno dopo finalmente arrivò e non vedevo l’ora di continuare la conoscenza del corpo umano, come il giorno prima mi allontanai velocemente per arrivare al suo lido, purtroppo non vidi né lui né la sua famiglia, allora proseguii per la spiaggia libera alla scoperta del posto. Lo intravidi solo, steso sul telo mare intento ad abbronzarsi nello stesso posto del giorno precedente e con pochissima gente intorno. Passai al suo fianco salutandolo e lui ne fu molto felice, poi spostandomi ad una decina di metri mi stesi sulla sabbia simulando di prendere il sole. Si girò verso di me e stando attento a non essere osservato da terzi iniziò subito a toccarsi, il lo guardavo fisso ed immobile, ogni tanto facendo finta di sistemarsi il costume tirava fuori un pezzo del suo membro per mandarmi su di giri. Arrivò il momento ed alzandosi, ritirò le sue cose e superate le dune si inoltrò nella macchia mediterranea, io aspettai qualche minuto per non essere osservato da nessuno e lo seguii, già immaginavo la location che sicuramente sarebbe stata quella del giorno prima. Infatti lo trovai imboscato nel solito anfratto solo che stavolta era già completamente nudo ed eretto, gli presi in mano subito l’uccello e sapendo già quello che dovevo fare iniziai a segarlo, poi allungai l’altra mano per accarezzare palle, scroto e culo. Lui assecondava i miei movimenti con spinte del suo bacino, notai la fuoriuscita del liquido precom e lo spalmai sulla nerchia per aiutarne lo scorrimento, il suo cazzo ormai era una roccia, mi disse di inginocchiarmi che mi avrebbe insegnato un'altra cosa. Inginocchiato al cospetto di tanta carne sembrava che stessi adorando degli dei, mi fece togliere la mano dal cazzo e prendendolo tra le sue mani lo avvicinò al mio volto, chiedendomi di leccargli la grossa cappella, lo feci, era una sensazione stupenda, non aveva odore ma sapeva solo di sale. Poi mi disse di prenderlo in bocca, di non usare i denti ma di muovere la lingua assecondando i suoi delicati affondi, gradii molto quello che stavo facendo e ci misi molta passione, il suo cazzo mentre scivolava nella mia bocca era pieno di saliva e con il leggero attrito delle mie labbra emetteva dei suoni molto eccitanti. Iniziava a spingere per cercare di entrare il più possibile nella mia bocca o meglio gola, infatti spesso ero costretto a fermarmi per dei conati di vomito, poi aumentando il ritmo mi bloccò la testa tra le sue mani iniziando una vera e propria scopata orale. Ormai, con l’esperienza del giorno precedente, capii che era in procinto di venire e quindi iniziai con una mano a palpeggiargli le palle sempre più dure e grosse e con il solito ditino a penetrare il suo ano. Gradì immensamente e dopo diversi colpi ben assestati di reni, si bloccò nella mia bocca con la nerchia scappellata nella mia gola e sborrando una infinità di getti densi e cremosi, che dovetti ingurgitare tutti per non soffocare. Il sapore era molto salato ed aveva un leggero odore che non saprei definire ma non molto piacevole, almeno per me. Lo tirò fuori pregandomi di leccarlo tutto e pulendogli tutte le tracce di sborra rimaste, cosa che feci e non appena terminato mi schiaffeggiò il viso con quel cazzo ancora bello vigoroso. Si ricompose e si allontanò dicendomi che la prossima volta avrei imparato altro, rimasi solo tra le dune in attesa di prendere fiato e fu così che notai nei paraggi un vecchio che guardandomi si stava segando, sicuramente si era goduto l’intero spettacolo, la cosa mi dette molto fastidio ma anche un grande senso di eccitazione, e così anche io iniziai a masturbarmi al suo cospetto venendo entrambi quasi contemporaneamente. L’anziano soddisfatto tentò di avvicinarsi forse per prendere conoscenza ma io ormai nel panico più totale scappai a gambe levate. La bella sequenza della scuola di sesso, purtroppo, si interruppe per un paio di giorni causa maltempo, poi finalmente spuntò il sole e ritornò il tipico caldo afoso estivo, mi fiondai al suo lido ma nulla, allora corsi alla spiaggia libera e ancora nulla, ormai ero disperato, allora mi inoltrai nella vegetazione, era l’ultima speranza rimasta e fu così che lo trovai nella nostra alcova ma stavolta non mi stava aspettando e non era solo. Si era lì tutto nudo con il vecchietto da me conosciuto che lo stava segando di brutto, rimasi allibito e quasi ingelosito di quella scena, lui si accorse di me e fece allontanare il mio rivale, mi disse che in quel posto era normale trovare gente che faceva sesso o anche molti guardoni che poi si masturbavano. Lo perdonai e mi fiondai con la mia bocca su quel bastone di carne durissima, ormai applicavo benissimo le tecniche apprese nei giorni precedenti, inoltre lui era già eccitato per il precedente trattamento. Sicuramente il vecchietto ci guardava clandestinamente masturbandosi e la cosa ci eccitava molto, stendemmo un telo mare nascosto sulla sabbia del nostro anfratto, mi staccò dal suo uccello e mi disse di mettermi a pecora, non capii la posizione ma poi fu lui stesso a farmici posizionare. Iniziò a leccarmi il buco del culo fino ad arrivare allo scroto e sotto le palle, con una mano mi apriva una chiappa mentre con l’altra mi segava con molta maestria, la sensazione era sublime, continuò così per interminabili minuti alternando il tocco di chiappa con la penetrazione di un dito. Da quella posizione potevo vedere benissimo il vecchietto che non lontano da noi si stava segando e sborrando in continuazione più qualche altro bagnante nascosto tra i cespugli, avvisai il mio istruttore di sesso e mi ripeté che era tutto nella consuetudine, ed a lui eccitava molto quel tipo di situazione. Finì di insalivarmi il buco del culo e spostandosi d’avanti alla mia bocca me lo buttò brutalmente in gola, mentre pompava mi chiese di insalivarlo il più possibile, non appena fu pronto, riguadagnando la precedente posizione, iniziò a tentare di perforare il mio buchetto. Non riusciva ad entrare e la cosa era alquanto normale, alla fine tenendo il cazzo nella mano e con il pollice sulla grossa cappella, iniziò a spingere e forzando riuscì a sfondare quel pertugio facendoci entrare la cappella che ormai era gonfia e quasi pronta a scoppiare. Rimase quasi immobile in quella posizione, io avvertivo un forte senso di bruciore nonché dolore, ogni suo minimo movimento mi dava delle fitte e spasmi dolorosissimi, intorno a noi i suoni di cazzi intenti alla masturbazione e gemiti di goduria non si contavano più. Purtroppo il mio buco era troppo stretto per quel anaconda e lui invece era del tutto convinto di poter portare a termine i suoi insegnamenti, non resistette oltre e tenendomi i fianchi ben saldi tra le sue mani, inarcandosi dette un violento colpo di reni che portò ad una quasi penetrazione totale. Io emanai delle grida o urla di dolore mentre lui imperterrito pompava di prepotenza, alzai lo sguardo e vidi molto vicino a noi diverse sagome intente a segarsi, era molto eccitato e lo spingeva più che poteva, sentivo la mastodontica cappella farsi strada nelle mie viscere seguita poi da quell’ammasso di carne nodosa, calda e pulsante. Non so quanto tempo durò quella tortura, so solo che grugnando e con parole sconnesse iniziò prima con ritmo molto lento a tirar fuori tutto il cazzo dal mio culo per poi incularmi con la sola grossa cappella, per poi riprendere i poderosi affondi fino a sborrarmi nel più profondo delle mie interiora, come al suo solito ne fece tanta. Quando terminò di eiaculare, tirò fuori il cazzo molto lentamente quasi a stappare lo stesso dal culo, che in effetti fece un rumore quasi da bottiglia di spumante, iniziarono ad uscire innumerevoli rivoli di sperma misti al mio sangue nel frattempo l’anziano ed un ragazzo mi segandosi mi sborravano anche loro sulla testa e schiena. Il mio insegnante si girò e mi ordinò di ripulirgli per bene la minchia con la mia lingua, non ebbi neanche il tempo di controbattere che già avevo il pezzo di carne in gola, cosa molto disgustosa per sapore e fetore, mentre lui allegramente dialogava con gli altri avventori su come mi aveva sverginato e su quanto fossi stata troia. Mentre loro continuavano a chiacchierare e ridere io mi allontanai con il culo rotto e ancora grondante di sborra fino a raggiungere la spiaggia e calarmi in acqua per un bagno rigenerante. Decisi che dovevo fargliela pagare ma non sapevo come, evitai nei giorni seguenti di andare nella spiaggia libera per evitare di incontrarlo, poi l’occasione si presentò e fu molto ghiotta. Un pomeriggio decisi di andare a caccia tra le dune, notai il solito vecchietto e diverse altre persone aggirarsi nella boscaglia, vidi anche lui al solito posto, ma non mi feci notare e tirai dritto poi avvenne la svolta.
Segue nel prossimo racconto.
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